lunedì 25 febbraio 2013

A COSTO ZERO


Realizzare cortometraggi: dopo il teatro e la scrittura un modo inedito per me di dire le cose, di indagare nelle relazioni umane o anche solo di esprimere la fantasia giocando con le fiabe con una punta di ironia. Entrando nelle scuole o nella mia stessa casa, sperimentando una sinergia creativa con bambini, ragazzi, genitori, la mia stessa famiglia. E’ bello crescere sempre, approfondire ciò che sei, colonizzare nuove aree creative. Ce n’è per tutti i gusti, per tutte le attitudini, abbiamo opportunità enormi che non conosciamo, spesso basta solo accendere la miccia per farle partire.
Due ostacoli: il tempo e la paura.
Nella società del doposviluppo sostituiremo il dovere al consumo con il diritto al tempo. Il tempo ci darà la possibilità di scoprirci e stupirci. Di noi stessi, di ciò che credevamo di non saper fare. Con la paura se la dovrà vedere ognuno di noi: l’unica è mettersi in gioco, rischiare per capire, tornare un po’ bambini.
Ci trattano come carrelli del supermercato, riempiendoci di prendi tre, paghi uno. Non ho bisogno di tre, mi basta l’uno. Non ho bisogno di soldi per amare, non ho bisogno di soldi per creare. I miei cortometraggi sono a costo zero, zero denaro, zero impatto ambientale. Possiamo fare a meno di tante cose, non della felicità.

martedì 19 febbraio 2013

CONTRO LO SPRECO DI CIBO A SCUOLA


Non si tratta di una crisi passeggera, né di una recessione. Nessuno vorrebbe ammetterlo, ma, nel mezzo secolo che seguirà, rischia di giocarsi la partita più importante della storia dell’uomo su questo pianeta. Naturalmente non sono io a dirlo ma è convinzione diffusa tra i massimi esponenti della scienza a livello mondiale. Per alcuni è già troppo tardi, per altri il problema non esiste. Ma quei bambini che siedono davanti a noi ogni giorno hanno il diritto di sapere, di crearsi gli strumenti per poter reagire e dare un corso diverso alla storia dell’uomo sulla terra.
Io credo sia nostro preciso dovere dare loro questi strumenti perchè possano prepararsi a svolgere il ruolo fondamentale che la loro generazione sarà chiamata a portare avanti nei prossimi anni e che implicherà la sopravvivenza stessa dell’essere umano su questo pianeta. Ci sono tantissime cose che possiamo dire e fare sui banchi di scuola. 
Un esempio? Lo spreco del cibo in mensa.
Molti anni fa, quando mi adoperavo per rendere coscienti i bambini della necessità morale ed ambientale di non gettare il cibo, non vale la pena, è una crociata, mi si disse.
E’ giunto il tempo di affrontarla davvero questa crociata. Questa e molte altre, non possiamo più tirarci indietro.

Ho trattato l'argomento in forma narrativa nel romanzo 'A Scuola di Futuro'.

lunedì 18 febbraio 2013

UN'ALTRA PICCOLA GOCCIA PORTATA AL MARE


Da molti anni mi interesso alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale ed opero in questa direzione cogliendo le molteplici occasioni che mi si presentano quotidianamente quale insegnante di scuola primaria.
Convinta dell'importanza di coinvolgere i bambini e i ragazzi in prima persona, facendo sentire loro la crucialità del loro impegno in un prossimo futuro, ho scritto cinque romanzi (e sto lavorando al sesto) nei quali, seguendo la maturazione di una ragazza dagli undici ai quattordici anni, intendo proporre ai giovani un modo diverso di guardare al mondo e alla società.
Appassionandoli alle vicende di Cecilia, la giovane protagonista, conquistandoli attraverso l’immedesimazione, spero di poter riuscire ad offrire ai ragazzi un modello diverso di ‘eroina’. Il coraggioso intento di salvare il mondo, tema di tanta epica fantasy o fantascientifica, potrebbe non essere uno spunto tanto lontano dal reale. Il mondo va salvato sul serio e a doverlo fare saranno loro: la nostra generazione ha il compito di preparare al meglio la scena dell’atto finale in cui i protagonisti, volenti o nolenti, saranno proprio loro.
E’ in questa prospettiva che considero la finalità del mio lavoro.
Un’altra piccola goccia portata al mare.