mercoledì 10 aprile 2013

NUOVI EROI



Giornata memorabile a Conselice: grandissima gratificazione per me percepire l’entusiasmo dei giurati, adulti e ragazzi nei riguardi di Eden Project, il romanzo vincitore. 
Ma c’è di più: sul palco del teatro Comunale, dinanzi a parecchi ragazzi provenienti anche da Bari, ascoltavo incredula le recensioni lette e scritte da ognuno dei ragazzi giurati. Che avessero penetrato così a fondo il messaggio ecologista che desideravo trasmettere loro mi è parso addirittura incredibile e sinceramente rincuorante. Oltre alla gratificazione personale ritengo infatti significativo il fatto che essi abbiano apprezzato un libro di questo tipo che invoglia a riflettere su tematiche di grandissima urgenza quali quelle ambientali.
Mi piace pensare infatti che questo romanzo abbia offerto ai ragazzi la possibilità di identificarsi in quei giovani protagonisti che a loro modo cercano di reagire ai problemi causati dall’uomo al Pianeta. E’ bello che anche questo diverso tipo di eroi, che non sono quelli con spade o poteri magici, possano stimolare l’immaginario dei ragazzi. Una chiara dimostrazione per l’editoria italiana di allargare con più determinazione i propri orizzonti, spingendosi, nei riguardi delle proposte per ragazzi, oltre draghi, ciondoli e vampiri. Senza nulla togliere al mondo della pura fantasia non ci starebbe poi tanto male, in anni tanto cruciali, qualche buona occasione per i nostri ragazzi di riflettere sul male dell’Uomo verso il Pianeta.  Viene un po’ in mente Annie, la piccola Arpia di Eden Project. Possiede ali forti ma non le viene permesso di volare. Le ali invece servono, chi le possiede deve usarle con coraggio, alzarsi da terra, assumendosi forse dei rischi e vedere il mondo dall’alto. Restare a terra significa rimanere attaccati alle nostre abitudini, imitare ciò che fanno gli altri senza domandarci se ciò che stiamo facendo sia un comportamento sostenibile dalla Terra in cui dovremmo sentirci ospiti e non padroni. Volare significa alzare lo sguardo, aprire le ali verso nuovi orizzonti.
Sono in grado di farlo, più di noi, meglio di noi. Aspettano solo che gli si dica: VAI!



mercoledì 6 marzo 2013

SARÀ UN SOGNO?


Stamattina mi alzo e stento a crederci. Cinquemila euro e pubblicazione con le Edizioni Il Capitello. Sarà un sogno? 
Premio di letteratura per ragazzi Giovanna Righini Ricci, un sogno nel quale avevo creduto più di altri. Più bello degli altri. La scrittrice alla quale è dedicato, infatti, è stata una grande educatrice-scrittrice per ragazzi, molto amata dagli stessi, che ha dato alla scuola italiana un attivo contributo, con parecchi libri e pubblicazioni a carattere didattico e psicopedagogico e con numerosi romanzi per ragazzi, di grande attualità e valore formativo. 
Mi piace pensare di poterle assomigliare, di riuscire a percepire la realtà attraverso la sensibilità propria dell’età adolescenziale e attraverso questa veicolare contenuti cruciali in questo delicatissimo momento storico. 
Non finirò mai di ripeterlo: puntare sui ragazzi, su questi ragazzi, quelli che abbiamo di fronte, è l’unica scommessa possibile. Perchè altrimenti sarà tutto più difficile, perchè potrebbe non esserci una seconda possibilità.
Non imporre su di loro il fardello del passato ma liberare le loro ali per un futuro possibile.
Crediamo nei ragazzi, facciamo in modo che non disimparino a pensare, rendiamoli coscienti della loro importanza. Tutto questo nella scuola, nella famiglia ed in tutte le occasioni educative. Tagli o non tagli, andiamo avanti, non serve molto denaro per imparare a pensare.
Sono contenta, c’è stata una giuria qualificata a giudicare il mio lavoro. Ma soprattutto ci sono stati i ragazzi delle scuole che hanno tanto apprezzato il mio quinto romanzo ‘Eden Project’. Voglio pensare di averli toccati, di aver mosso dentro di loro un’energia positiva. Voglio pensare che questo messaggio viaggi lontano. E viaggi alto con quelle stesse ali di Annie, l’arpia protagonista del romanzo, che, finalmente librandosi oltre le cime degli alberi, giunge a vedere lo scempio umano sulla Foresta. Diamo ali a noi, ai nostri ragazzi. Un sogno.  

lunedì 25 febbraio 2013

A COSTO ZERO


Realizzare cortometraggi: dopo il teatro e la scrittura un modo inedito per me di dire le cose, di indagare nelle relazioni umane o anche solo di esprimere la fantasia giocando con le fiabe con una punta di ironia. Entrando nelle scuole o nella mia stessa casa, sperimentando una sinergia creativa con bambini, ragazzi, genitori, la mia stessa famiglia. E’ bello crescere sempre, approfondire ciò che sei, colonizzare nuove aree creative. Ce n’è per tutti i gusti, per tutte le attitudini, abbiamo opportunità enormi che non conosciamo, spesso basta solo accendere la miccia per farle partire.
Due ostacoli: il tempo e la paura.
Nella società del doposviluppo sostituiremo il dovere al consumo con il diritto al tempo. Il tempo ci darà la possibilità di scoprirci e stupirci. Di noi stessi, di ciò che credevamo di non saper fare. Con la paura se la dovrà vedere ognuno di noi: l’unica è mettersi in gioco, rischiare per capire, tornare un po’ bambini.
Ci trattano come carrelli del supermercato, riempiendoci di prendi tre, paghi uno. Non ho bisogno di tre, mi basta l’uno. Non ho bisogno di soldi per amare, non ho bisogno di soldi per creare. I miei cortometraggi sono a costo zero, zero denaro, zero impatto ambientale. Possiamo fare a meno di tante cose, non della felicità.

martedì 19 febbraio 2013

CONTRO LO SPRECO DI CIBO A SCUOLA


Non si tratta di una crisi passeggera, né di una recessione. Nessuno vorrebbe ammetterlo, ma, nel mezzo secolo che seguirà, rischia di giocarsi la partita più importante della storia dell’uomo su questo pianeta. Naturalmente non sono io a dirlo ma è convinzione diffusa tra i massimi esponenti della scienza a livello mondiale. Per alcuni è già troppo tardi, per altri il problema non esiste. Ma quei bambini che siedono davanti a noi ogni giorno hanno il diritto di sapere, di crearsi gli strumenti per poter reagire e dare un corso diverso alla storia dell’uomo sulla terra.
Io credo sia nostro preciso dovere dare loro questi strumenti perchè possano prepararsi a svolgere il ruolo fondamentale che la loro generazione sarà chiamata a portare avanti nei prossimi anni e che implicherà la sopravvivenza stessa dell’essere umano su questo pianeta. Ci sono tantissime cose che possiamo dire e fare sui banchi di scuola. 
Un esempio? Lo spreco del cibo in mensa.
Molti anni fa, quando mi adoperavo per rendere coscienti i bambini della necessità morale ed ambientale di non gettare il cibo, non vale la pena, è una crociata, mi si disse.
E’ giunto il tempo di affrontarla davvero questa crociata. Questa e molte altre, non possiamo più tirarci indietro.

Ho trattato l'argomento in forma narrativa nel romanzo 'A Scuola di Futuro'.